Buona Giornata!

07 Dicembre
Sant’ Ambrogio
Vescovo e dottore della Chiesa

“Quando domandi perdono per te,
allora è proprio quello
il momento di ricordarti
che devi concederlo agli altri.”
Sant’ Ambrogio

Buona Giornata
dalla Madre Celeste
e Innamorati di Maria

Novena all’Immacolata 9 -L’orazione di Maria-

NOVENA DELL’IMMACOLATA
Nono Giorno 7 Dicembre

IdM-Buona giornata!

L’orazione di Maria

Non vi è stata mai alcun’anima su questa terra, che abbia con tanta perfezione eseguito, come eseguì la Beata Vergine, quel grande insegnamento del nostro Salvatore di pregare e vegliare in ogni momento. Poiché la divina Madre nella virtù dell’orazione, dopo Gesù Cristo, fu la più perfetta di quanti vi sono mai stati e vi saranno; prima di tutto perché la sua orazione fu continua e perseverante. Sin dal primo istante in cui ella ebbe la vita ed insieme colla vita il perfetto uso della ragione, ella cominciò a fare orazione. Perciò, anche per meglio dedicarsi all’orazione, a tre anni volle rinchiudersi nel ritiro del tempio, dove tra gli altri periodi che aveva destinati all’orazione, disse ella stessa a Santa Elisabetta vergine che a mezzanotte sempre si alzava e andava a pregare davanti all’altare del tempio.

E perciò la Beata Vergine per l’amore che aveva alla preghiera amò poi tanto la solitudine, che, come disse a Santa Brigida, nel tempio si astenne anche della presenza dei suoi santi genitori. In ebreo la parola Virgo significa propriamente Vergine ritirata; sicché sin dal profeta Isaia fu predetto l’amore che Maria doveva portare alla solitudine. San Bernardo disse che Maria per l’affetto all’orazione e alla solitudine stava tutta attenta a fuggire di conversare con gli uomini.

Vergine Santissima, impetrateci voi l’affetto all’orazione e alla solitudine, di modo che staccandoci dall’amore delle creature, possiamo aspirare solo a Dio ed al paradiso, in cui speriamo di vedervi un giorno, per sempre lodare ed amare insieme con voi il vostro figlio Gesù nei secoli dei secoli. Amen.

Tratto e adattato da
“Le Glorie di Maria”
di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Pregate! Pregate! Pregate ogni giorno durante la novena dell’Immacolata le preghiere di consacrazione ai Cuori di Gesù e Maria(Medjugorje 28 Novembre 1983)

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CONSACRAZIONE AL CUORE DI MARIA

O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà,
mostra il tuo amore verso di noi.
La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini.
Noi ti amiamo tanto.
Imprimi nei nostri cuori il vero amore
così da avere un continuo desiderio di te.

O Maria, umile e mite di cuore,
ricordati di noi quando siamo nel peccato.
Tu sai che tutti gli uomini peccano.
Donaci, per mezzo del tuo Cuore Immacolato, la salute spirituale.
Fa’ che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno
e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo cuore. Amen.

CONSACRAZIONE AL CUORE DI GESÙ

O Gesù, noi sappiamo che tu sei misericordioso
e che hai offerto il tuo cuore per noi.
Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati.
Noi sappiamo che tu ci supplichi costantemente
affinché noi non ci perdiamo.

Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato.
Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino.
Sparisca l’odio tra gli uomini.. Mostraci il tuo amore.
Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga
col tuo Cuore di buon pastore
e che ci liberi da ogni peccato.

Gesù, entra in ogni cuore!
Bussa, bussa alla porta del nostro cuore.
Sii paziente e non desistere mai.
Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore.
Bussa continuamente.
Fa’, o Buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori
almeno nel momento in cui ci ricordiamo
della tua passione sofferta per noi. Amen.

Preghiamo:

O Dio, che nell’immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito..
Per il nostro Signore.

Sant’Ambrogio


Sant’Ambrogio

Vescovo e Dottore della Chiesa

IdM-Buona giornata!
Sant’Ambrogio nacque a Treviri (ieri “Gallia”, oggi Germania – Trier, vicino al confine con il Lussemburgo), si pensa tra il 334 e il 339; era figlio di un prefetto romano.

Dopo aver studiato a Roma, Ambrogio fu nominato governatore della Liguria e dell’Emilia; stabilì poi la sua residenza a Milano.

Alla morte del vescovo ariano di Milano (Aussenzio), nel 374, agì con grande abilità e successo per la pacificazione tra ariani e cattolici, che si disputavano anche politicamente il controllo della città, con tumulti sempre maggiori.

Ambrogio si recò allora alla chiesa per sedare il tumulto: qui parlò a lungo della pace e del bene della nazione e con tale capacità persuasiva che improvvisamente il popolo lo acclamò vescovo all’unanimità.

Di fronte al rifiuto e alla resistenza di Ambrogio (stava preparandosi ma non era ancora battezzato), il desiderio del popolo fu sottoposto all’Imperatore Valentiniano, che si mostrò ben contento che il vescovo fosse scelto tra i magistrati da lui nominati. Questo, nonostante Ambrogio stesse ancora preparandosi al Battesimo, e perciò fosse riluttante ad accettare la carica, fino a cercare di fuggire; ma, riconosciuto, fu riportato in trionfo in città.

Fu battezzato, ordinato diacono, sacerdote e quindi vescovo: tutto nel breve arco di una settimana. Il 7 dicembre 374, riceveva la consacrazione episcopale.

Combatté a fondo arianesimo e paganesimo; grande la sua influenza sull’imperatore Teodosio.

Fu instancabile nell’adempiere i doveri del ministero pastorale, amministrando personalmente il battesimo a quasi tutti i candidati tanto che, dopo la sua morte, cinque vescovi riuscivano appena a supplirlo.

Amò intensamente i poveri e i prigionieri: donò ai poveri e alla Chiesa tutto l’oro e l’argento che possedeva quando fu eletto vescovo; alla Chiesa donò pure i suoi terreni, destinandone il solo usufrutto alla sorella Marcellina, in modo da non serbare per sé cosa alcuna che potesse dire sua.

Così, come soldato privo di impedimenti e pronto a combattere, si mise al seguito di Cristo Signore che «da ricco che era si è fatto povero per noi, perché diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà».

Godeva con coloro che erano nella gioia, piangeva con chi era afflitto.

Scrisse opere di morale e di teologia, inni di preghiera, apportando innovazioni al culto e al canto liturgico. Logorato dalle grandi fatiche e dall’intensa cura della Chiesa di Dio, prima ancora di cadere ammalato predisse il giorno della sua morte.

Onorato, vescovo di Vercelli, chiamato per tre volte dalla voce di Dio, accorse al suo capezzale portandogli il Corpo del Signore. Dopo essersi comunicato, pose le braccia in croce e consegnò la sua anima a Dio il 4 aprile dell’anno 397, il Sabato Santo.


PREGHIERA TRADIZIONALE

O glorioso Arcivescovo Sant’Ambrogio, che fuggiste sempre gli onori e le dignità, e solo le accettaste per non contraddire alle divine aspirazioni, che vi volevano modello di ogni virtù a tutti; ottenetemi, vi prego, di fuggire le mondane distinzioni, e di gloriarmi solo nel compiere esattamente la volontà del Signore. Voi che impiegaste tutta la vostra vita nel difendere la verità della fede, contro gli assalti dell’eresia e dell’empietà; ottenetemi, vi prego, la grazia di professar costantemente e difendere con intrepidezza fino alla morte quella santa religione di cui per divina misericordia ebbi la sorte avventurata di nascere. Voi che non temeste di predicare la verità anche in faccia ai potenti, e trionfaste dei cuori più ritrosi colla vostra eloquenza celeste: ottenetemi, Vi prego, la grazia che io non mi lasci mai dominare dagli umani rispetti; e che con la dolcezza del mio parlare e con la mansuetudine del mio tratto edifichi il mio prossimo nel mentre che attendo alla mia perfezione. Amen

PREGHIERA DI SANT’AMBROGIO

Alla mensa del tuo dolcissimo convito, o pio signore Gesù Cristo, io, peccatore e privo di meriti, mi accosto tremante, solo confidando nella tua misericordia e bontà. Anima e corpo ho macchiati di molte colpe, la mente e la lingua non ben custodite. dunque, o pia divinità, o terribile maestà, io misero, stretto fra le angustie, ricorro a te, fonte di misericordia, a te mi affretto per essere risanato, sotto la tua protezione mi rifugio. Colui che non posso sostenere quale Giudice, sospiro di averlo come salvatore. A te, o signore, mostro le mie piaghe, a te scopro la mia vergogna. Conosco i miei peccati, che sono molti e grandi, per i quali io temo. spero nelle tue misericordie senza numero. Guarda dunque verso di me con gli occhi della tua clemenza, o signore Gesù Cristo, Re eterno, dio e uomo, che per l’uomo fosti crocifisso. Esaudiscimi, poiché spero in te, abbi misericordia di me pieno di miseria e di peccati, tu che non cesserai mai di far scaturire la fonte della misericordia. salve, o vittima della salvezza, offerta sul patibolo della Croce per me e per tutto il genere umano. salve, o nobile e prezioso sangue, che sgorghi dalle ferite del mio crocifisso signore Gesù Cristo e lavi i peccati di tutto il mondo. Ricordati, o signore, della tua creatura, che hai redento col tuo sangue. Mi pento di aver peccato e desidero di rimediare a ciò che ho fatto. togli dunque da me, o Padre clementissimo, tutte le mie iniquità ed i miei peccati, affinché, purificato di mente e di corpo, meriti di gustare degnamente il santo dei santi; concedimi che questa santa partecipazione del tuo Corpo e del tuo sangue, che io, sebbene indegno, intendo ricevere, sia remissione dei miei peccati, perfetta purificazione dei miei delitti, fuga dei cattivi pensieri, rigenerazione dei buoni sentimenti, salubre efficacia delle opere che ti piacciono, sicura tutela dell’anima e del corpo contro le insidie dei miei nemici. Amen.