Buona Domenica!

31 Dicembre
Santa famiglia di Gesu’
Giuseppe e Maria

Il padre e la madre di Gesu
si stupivano delle cose dette di lui.
Simeone li benedisse
e parlo a Maria, sua madre.
(Cf. Lc 2,33-34)

Buona Domenica
dalla Madre Celeste
e Innamorati di Maria

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Santa Caterina Labouré

Santa Caterina Labourè

IdM-Buona giornata!

Fain-les-Moutiers, Borgogna, 2 maggio 1806 – Parigi, 31 dicembre 1876

Caterina Labouré visse i suoi primi 24 anni in una famiglia numerosa (10 fratelli) nella fattoria dei genitori, presso Chatillon (Francia). Nel 1830 entrò tra le Figlie della carità di Parigi. Erano le suore nate dal carisma di san Vincenzo e di santa Luisa de Marillac. Ebbe delle visioni soprannaturali riguardanti san Vincenzo e soprattutto la Madonna, che le predisse avvenimenti francesi futuri (rivoluzioni del 1830 e 1848) e le affidò dei messaggi. In particolare le chiese di coniare una «Medaglia miracolosa», dispensatrice di grazie. Caterina spese 45 anni di servizio agli anziani nell’ospizio di Enghien in un sobborgo della capitale francese, dove morì.

Etimologia: Caterina = donna pura, dal greco

Martirologio Romano: A Parigi in Francia, santa Caterina Labouré, vergine delle Figlie della Carità, che venerò in modo speciale la Madre di Dio Immacolata e rifulse per semplicità, carità e pazienza.

Nacque a Fain-les-Moutiers, un villaggio della Borgogna, il 2 maggio 1806. Rimasta orfana di madre a nove anni con sette fratelli e due sorelle, Caterina non poté frequentare le classi elementari, ma dovette rendersi utile in famiglia e, più tardi, prenderne le redini. All’età di ventiquattro anni fu ammessa tra le Figlie della Carità, il 21 aprile 1830, mentre Parigi onorava solennemente s. Vincenzo de’ Paoli in occasione della traslazione delle sue reliquie, che per molto tempo erano state nascoste a causa dei torbidi rivoluzionari. In quella circostanza la giovane novizia per tre giorni consecutivi ebbe l’apparizione del cuore di s. Vincenzo sopra un piccolo reliquiario nella cappella delle suore in rue du Bac. Durante il suo noviziato ebbe altre visioni, come quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830); ma le più importanti furono le apparizioni dell’Immacolata della “Medaglia miracolosa”. Fu questo un ciclo di almeno cinque apparizioni, simili fra loro, ma delle quali due ebbero caratteristiche ben individuate: Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, mentre la Francia era sconvolta dal presentimento di una nuova rivoluzione (infatti, il 27 luglio cadde Carlo X), Caterina, condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, ebbe un colloquio durato più di due ore con la Madonna, che le preannunziò nuovi incontri. Questi, infatti, avvennero a brevi intervalli l’uno dall’altro, nel settembre, il 27 novembre e nel dicembre di quello stesso anno. La più nota e la più singolare delle apparizioni fu quella avvenuta il 27 novembre, nella quale si possono distinguere due fasi. Nella prima fase la Madonna appare a Caterina, ritta su un globo avvolto dalle spire del serpente, nell’atto di offrire a Dio un altro piccolo globo dorato, simbolo del mondo e di ogni anima, ch’Ella tiene all’altezza del cuore: dalle mani della Madonna piovono sul globo inferiore due fasci di luce. Nella seconda fase, mentre il piccolo globo d’oro scompare, le mani della Vergine si abbassano, ancora irraggianti fasci luminosi, simbolo delle grazie ottenute da Dio per la sua intercessione e, come a formare un’aureola intorno alla testa della Madonna, appaiono a caratteri d’oro le parole della giaculatoria: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Poi il quadro sembra visto nel suo retro: la figura della Madonna scompare e al centro si staglia, luminosissima, la lettera M, al di sopra della quale appare la croce e al di sotto i ss. Cuori di Gesù e Maria, mentre dodici stelle fulgidissime fanno corona (bisogna, tuttavia, osservare che nelle sue relazioni C. non parla mai né delle stelle. né del loro numero). Contemporaneamente una voce interiore ingiunse a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione: ma soltanto il 30 giugno 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari. La medaglia fu presto detta “miracolosa” e fra i miracoli più belli da essa operati, vi fu la conversione dell’ebreo Alfonso Ratisbonne (20 gennaio 1842). Per desiderio espresso dalla Madonna nelle apparizioni di Parigi, nacque l’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata (1836-47). Nessuno, tranne i superiori, seppe mai dei favori celesti concessi a Caterina Ella visse nella più grande umiltà e nel più assoluto silenzio e servì per quarantasei anni i poveri dell’ospizio di Enghien a Parigi. Morì il 31 dicembre 1876; quando la sua salma fu esumata, le mani che avevano toccato la Madonna e gli occhi che l’avevano veduta, apparvero straordinariamente conservati. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata da Pio XII il 27 luglio 1947: le sue reliquie riposano nella cappella in cui ebbe le apparizioni. La festa liturgica, per le Famiglie Vincenziane, è stabilita al 28 novembre.Autore: Luigi Chierotti


PREGHIERA A SANTA CATERINA LABOURE’ per ricevere una grazia

O amabile Santa Caterina, tu che, prediletta fin dall’infanzia dalla Vergine Immacolata, meritasti di essere da Lei prescelta per portare al mondo il tesoro prezioso della sua Medaglia, ora che in cielo ti sazi nel contemplare eternamente quel volto di cui fin dalla terra ti fu concesso di pregustare il sorriso, ottienici che la Vergine SS. volga anche su di noi gli occhi suoi misericordiosi e spanda i raggi delle Sue grazie sulla Chiesa, sul Sommo Pontefice, sul Clero, su tutti i devoti di quella Medaglia che possiamo con ragione chiamare anche tua.

O fortunata Privilegiata di Maria, tu ci hai assicurato, in nome di Dio e di Maria, che grandi grazie sarebbero state concesse a chi le avesse chieste con fiducia: ecco che noi ora fidenti in questa promessa domandiamo la guarigione degli infermi, la consolazione degli afflitti, la conversione dei peccatori e specialmente la grazia che ci sta tanto a cuore: dopo d’aver amato e servito Dio in terra, possiamo con te essere partecipi della sua gloria lassù in Cielo.

Amen. Pater, Ave, Gloria.

Santa Caterina Labouré, prima apostola della Medaglia Miracolosa, prega per noi.

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NOVENA A SANTA CATERINA LABOURE’

(ripetere per 9 giorni consecutivi)

I. O Vergine Immacolata, che prediligendo gli umili hai voluto essere la Madre della piccola Zoe Labouré versando su di lei fin dall’infanzia le più preziose grazie, ottieni anche a noi lo spirito di semplicità e di pietà di cui era animata quella tua figlia predestinata.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

II. O Vergine Immacolata, che scegliesti la piccola Zoe per farne lo strumento delle tue meraviglie, l’allontanasti dal mondo e per vie misteriose la conducesti in quel tuo giardino vincenziano che è la Compagnia delle Figlie della Carità, concedi a noi di staccarci dal mondo almeno con l’affetto e di seguire docilmente i disegni materni che hai su di noi.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

III. O Vergine Immacolata, che facesti di santa Caterina Labouré un modello di esattezza nell’osservanza delle regole, di docilità nell’obbedienza ai superiori, di condiscendenza verso le sue compagne, di abnegazione nel servizio dei poveri e specialmente un prodigio di umiltà nel nascondere i doni straordinari del Cielo, fa’ che imitando le sue virtù cerchiamo la via sicura della santità con perfetta osservanza dei doveri del nostro stato.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

IV. O Vergine Immacolata, che ottenesti a santa Caterina Labouré la grazia di vedere chiaramente Gesù nell’Eucarestia e le insegnasti ad andare a cercare ai piedi dell’altare consolazione nelle pene, assicurandola che là le grazie sarebbero state versate in abbondanza su tutti quelli che le avessero chieste con confidenza e fervore, concedi a noi viva fede in quest’augusto Sacramento, affinché da Te disposti ed accompagnati ai piedi del Tabernacolo, possiamo essere partecipi delle grazie promesse.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

V. O Vergine Immacolata, che fosti larga di favori celesti verso santa Caterina Labouré quali l’apparizione del Cuore di san Vincenzo e la familiarità col suo Angelo Custode, fa’ che guidati dai nostri Santi Protettori e dal nostro Angelo Custode sappiamo come lei venire a cercare ai tuoi piedi luce e conforto nelle incertezze e nelle tribolazioni.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

VI. O Vergine Immacolata, per quella materna condiscendenza che ti spinse ad appagare l’ardente desiderio della tua prediletta figlia, mostrandoti a lei, anzi permettendole di appoggiare le sue mani sulle tue ginocchia e facendoti sua Guida e Maestra, concedi a noi di essere sempre tuoi figli e docili discepoli, per contemplarti nella gloria del Cielo.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi.

VII. O Vergine Immacolata, per quell’amore che ti spinse a scegliere santa Caterina Labouré quale strumento delle tue misericordie verso gli uomini, affidandole il prezioso tesoro della Medaglia Miracolosa, concedici per sua intercessione di apprezzare il tuo dono e di domandarle le grazie che hai promesso di concedere per mezzo della tua Medaglia a chi le avesse chieste con fiducia.

Gloria al Padre…

Santa Caterina, fortunata veggente della Medaglia Miracolosa, prega per noi

PREGHIERA

Signore Gesù, che promettesti d’innalzare gli umili e svelare i tuoi segreti ai semplici, hai voluto premiare santa Caterina arricchendola durante la sua vita di grandi grazie e onorandola dopo la morte con l’onore degli altari, concedi a noi di approfittare della preziosa Medaglia che per suo mezzo la Madre tua ci ha donato e dopo aver imitate le virtù della tua fedele serva in terra, possiamo essere con lei partecipi della tua gloria in Cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

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Te Deum

TE DEUM

IdM-Buona giornata!

Cari amici, fratelli, al termine di quest’anno raccogliamoci in preghiera e ringraziando per l’anno passato, per le gioie e per i dolori, offriamo al Signore l’anno che viene che possa essere consacrato a Lui, che possiamo vivere nella pace e nell’amore ogni giorno ed affrontare ogni giorno con la sua forza e la sua grazia.

Alla fine di questo 2023 vogliamo unirci con la Chiesa universale nel canto del Te Deum, anche quest’anno, come ogni anno, la proponiamo in lista per chi stasera è impossibilitato a recarsi a Messa. Sia questo il canto di lode a Dio e di invocazione per questo mondo così bisognoso di Dio.
Innamorati di Maria


Te Deum

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’universo..
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri
Le voci dei profeti si uniscono nella lode
la santa Chiesa proclama la tua gloria:
Padre di infinita maestà;
adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre,
Tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato.
Abbi pietà di noi Signore, abbi pietà.
Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato.
Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno.
-Benediciamo il Padre, e il Figlio con lo Spirito Santo.
-Lodiamolo e glorifichiamolo nei secoli.
-Benedetto sei o Signore, nel firmamento dei cieli.
-Lodevole e glorioso e sommamente esaltato nei secoli.

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San Silvestro I° Papa

SAN SILVESTRO I° PAPA

IdM-Buona giornata!

Il lungo pontificato di Silvestro (ben 21 anni) è tribolato dalle controversie disciplinari e teologiche.

Costantino indice nel 314 il Concilio occidentale di Arles, in Gallia, sulla questione donatista (i comportamenti dei cristiani durante le persecuzione di Diocleziano). E sempre lui, nel 325, indice il primo Concilio ecumenico a Nicea, dove si approva il Credo che contro le dottrine di Ario riaffermala divinità di Gesù Cristo («Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre»).

Papa Silvestro non ha alcun modo di intervenire nei dibattiti: gli vengono solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. E, insomma, ci appare sbiadito, non per colpa sua (e nemmeno tutta di Costantino); è come schiacciato dagli avvenimenti. Ma pure deve aver colpito i suoi contemporanei, meglio informati di noi: tant’è che, appena morto, viene subito onorato pubblicamente come Confessore. Anzi, è tra i primi a ricevere questo titolo, attribuito dal IV secolo in poi a chi, pur senza martirio, ha trascorso una vita sacrificata a Cristo.

Silvestro è un Papa anche sfortunato con la storia, e senza sua colpa: per alcuni secoli, infatti, è stato creduto autentico un documento, detto donazione costantiniana, con cui l’imperatore donava a Silvestro e ai suoi successori la città di Roma e alcune province italiane; un documento già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel XV.

Un anno dopo la sua morte, a papa Silvestro era già dedicata una festa al 31 dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio.

Preghiera:

O Sommo Pontefice della Chiesa di Gesù Cristo, tu sei dunque stato scelto fra i tuoi fratelli per decorare con i tuoi gloriosi meriti la santa Ottava della Nascita dell’Emmanuele. E vi rappresenti degnamente il coro immenso dei Confessori, tu che hai retto, con tanta forza e tanta fedeltà, il timone della Chiesa dopo la tempesta. Il diadema pontificio orna la tua fronte; e lo splendore del cielo si riflette sulle pietre preziose di cui esso è ornato. Le chiavi del Regno dei Cieli sono fra le tue mani: tu lo apri per farvi entrare i residui della gentilità che passano alla fede di Cristo e lo chiudi agli Ariani, nell’augusto Condito di Nicea, al quale presiedi per mezzo dei tuoi Legati, e al quale conferisci autorità, confermandolo con il tuo suffragio apostolico. Presto furiose tempeste si scateneranno nuovamente contro la Chiesa; i marosi dell’eresie verranno a percuotere la barca di Pietro; tu ti troverai già in seno a Dio; ma veglierai, con Pietro, sulla purezza della Fede e, per le tue preghiere, la Chiesa Romana sarà il porto in cu Atanasio troverà finalmente qualche ora di pace.

Sotto il tuo pacifico regno, Roma cristiana riceve il premio del suo lungo martirio. Viene riconosciuta come Regina dell’umanità cristiana, e il suo impero come l’unico impero universale. Costantino si allontana dalla città di Romolo che è ormai la città di Pietro: la seconda maestà non vuoi essere eclissata dalla prima; e, fondata Bisanzio, Roma resta nelle mani del suo Pontefice. I templi dei falsi dei crollano, e fanno posto alle basiliche cristiane che ricevono le trionfali spoglie dei santi Apostoli e dei Martiri.

Onorato di doni così meravigliosi, o Vicario di Cristo, ricordati di quel popolo cristiano che è stato il tuo popolo. In questi giorni, esso ti chiede di iniziarlo al divino mistero del Cristo Bambino. Attraverso il sublime simbolo che contiene la fede di Nicea e che tu hai confermato e promulgato in tutta la Chiesa, tu ci insegni a riconoscere Dio da Dio, Luce da Luce, generato e non fatto, consustanziale al Padre. Ci inviti ad adorare questo Bambino come Colui per il quale sono state fatte tutte le cose. Confessore di Cristo, degnati di presentarci a lui, come si son degnati di fare i Martiri che ti hanno preceduto. Chiedigli di benedire i nostri desideri di virtù, di conservarci nel suo amore, di darci la vittoria sul mondo e sulle nostre passioni, di custodirci quella corona di giustizia alla quale osiamo aspirare, quale premio della nostra Confessione.

Pontefice della Pace, dalla tranquilla dimora in cui riposi, guarda la Chiesa di Dio agitata dalle più paurose tempeste, e scongiura Gesù, il Principe della Pace, di por fine a così crudeli agitazioni. Volgi il tuo sguardo su quella Roma che tanto ami e che custodisce caramente la tua memoria; proteggi e dirigi il suo Pontefice. Che essa trionfi sull’astuzia dei politici, sulla violenza dei tiranni, sulle insidie degli eretici, sulla perfidia degli scismatici, sull’indifferenza dei mondani, sulla rilassatezza dei cristiani.. Ch’essa sia onorata, amata e obbedita. Che si ristabilisca la maestà del sacerdozio, si rivendichi la potenza dello spirito, la forza e la carità si diano la mano, il regno di Dio cominci infine sulla terra e non vi sia più che un solo ovile e un solo Pastore.

Vigila, o Silvestro, sul sacro deposito della fede che tu hai custodito così integralmente; che la sua luce trionfi su tutti quei falsi e audaci sistemi che sorgono da ogni parte, come i segni dell’uomo nel suo orgoglio. Che ogni intelletto creato si sottometta al giogo dei misteri, senza i quali la sapienza umana non è che tenebre; e Gesù, Figlio di Dio, Figlio di Maria, regni infine, per mezzo della sua Chiesa, sulle menti e sui cuori.

Prega per Bisanzio, chiamata un tempo la nuova Roma e divenuta così presto la capitale delle eresie, il triste teatro della degradazione del Cristianesimo. Fa’ che i tempi della sua umiliazione siano abbreviati. Che essa riveda i giorni dell’unità; si decida a onorare il Cristo nel suo Vicario e obbedisca per essere salva. Che le genti traviate e perdute per il suo influsso, riacquistino quella dignità umana che solo la purezza della fede conserva e che essa sola può rigenerare.

E infine, o vincitore di Satana, trattieni il Drago infernale nella sua prigione dove l’hai rinchiuso; spezza il suo orgoglio, sventa i suoi piani; vigila acciocché non seduca più i popoli, ma tutti i figli della Chiesa, secondo le parole di Pietro tuo predecessore, gli resistano con la forza della loro fede (1Pt 5,9).

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Sacra Famiglia di Nazareth

SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH

IdM-Buona giornata!

Cari figli, anche oggi vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Con la preghiera e la lettura della Sacra Scrittura entri nella vostra famiglia lo Spirito Santo che vi rinnoverà. Così diventerete insegnanti della fede nelle vostra famiglia. Con la preghiera e il vostro amore il mondo andrà su una via migliore e l’ amore comincerà a regnare nel mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” (25 aprile 2005)

La devozione alla Sacra Famiglia è una volontà ferma, risoluta ed efficace di fare tutto ciò che piace a Gesù, Maria e Giuseppe e di fuggire ciò che possa loro dispiacere.

Essa ci porta a conoscere, amare ed onorare nel miglior modo possibile la Famiglia di Nazareth per meritarcene i favori, le grazie, le benedizioni, il patrocinio, ed è perciò la devozione per noi più effi­cace, più dolce e più tenera.

La devozione più efficace

Chi mai in cielo e in terra è più potente della Sacra Famiglia? Gesù Cristo-Dio è onnipotente come il Padre. Egli è la sorgente di ogni favore, il padrone di ogni grazia, il datore di ogni dono per­fetto; come Uomo-Dio è l’avvocato per eccellenza, che in ogni momento intercede per noi presso Dio Padre.

Maria e Giuseppe per l’altezza della loro san­tità, per l’eccellenza della loro dignità, per i meriti che acquistarono nel perfetto compimento della loro missione divina, per i vincoli che li stringono alla SS. Trinità, godono presso il trono dell’Altissimo una potenza di intercessione infinita; e Gesù, riconoscendo in Maria sua Madre e in Giuseppe il suo custode, a tali intercessori, nulla mai nega.

Gesù, Maria e Giuseppe, padroni delle divine grazie possono aiutarci in qualsiasi bisogno, e chi li prega ottiene tatto e tocca con mano che la devozione alla Sacra Famiglia è fra le più efficaci, efficacissima.

La devozione più dolce

Gesù Cristo è nostro fratello, nostro capo, nostro Salvatore e nostro Dio; Egli ci amò tanto che morì sulla croce, ci diede se stesso nell’Eucarestia, ci lasciò sua Madre come Madre nostra, ci destinò come protettore il suo stesso custode; e ci ama tanto che è sempre pronto a darci ogni grazia, ad ottenerci ogni favore dal suo divin Padre, perciò ha detto: «Tutto quello che chiedere­te al Padre nel mio nome, tutto vi sarà dato».

Maria ci è due colte Madre: tale divenne quan­do diede al mondo Gesù, nostro fratello primogeni­to e quando ci generò fra i dolori sul Calvario. Ella ha un Cuore tutto simile al Cuore di Gesù e ci ama immensamente.

Grande è anche l’amore che ci porta San Giuseppe come a fratelli di Gesù e a figli di Maria, come a devoti consacrati. E non è forse la cosa più dolce intrattenersi con delle persone che ci amano e che ci vogliono fare molto bene? Ma chi può mai amarci e farci più bene di Gesù, Maria e Giuseppe, i quali ci amano infinitamente e sogliono fare tutto per noi?

La devozione più tenera

I Cuori antantissimi di Gesù, Maria e Giuseppe tanto più si sentono intenerire verso di noi, quanto più grandi sotto le nostre miserie spirituali e tempo­rali; allo stesso modo che una madre più si intene­risce, quanto più grave è il pericolo in cui versa un suo figlio.

La sacra Famiglia non solo può e vuole aiutar­ci, ma è trascinata a soccorrerci dalla sua tenerezza e dai molti bisogni che ci circondano, perché essa in ogni momento scorge in noi dei membri e dei figli suoi carissimi, e vede in quali strettezze e in quali pericoli viviamo. Questo affaccendarsi di Gesù, Maria e Giuseppe per aiutarci nelle nostre molteplici miserie, non è forse la cosa più tenera, la più consolante? Sì, nella devozione alla Sacra Famiglia, si trova davvero il balsamo del conforto e della consolazione per i nostri cuori!

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it

CONSACRAZIONE ALLA SACRA FAMIGLIA

(Approvata dal Papa Alessandro VII, 1675)

Gesù, Maria, Giuseppe, che avete com­posto la più casta, la più perfetta, la più Santa Famiglia che ci sia mai stata, per essere il modello di tutte le altre, io (nome) alla presenza della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo e di tutti i Santi e Sante del Paradiso, oggi scelgo voi e i santi Angeli per miei protet­tori, patroni e avvocati e mi dono e consa­cro interamente a voi, facendo un fermo proposito e una forte risoluzione di non abbandonarvi mai né di permettere che sia detta o fatta alcuna cosa contro il vostro onore, per quanto è in mio potere. Vi supplico dunque di ricevermi per vostro servitore, o servo perpetuo; assiste­temi in tutte le mie azioni e non abbando­natemi nell’ora della morte. Amen.

CORONA ALLA SACRA FAMIGLIA:

Preghiera iniziale:

Mia Sacra Famiglia del Cielo, gui­dami per il retto cammino, coprimi con il tuo sacro manto, e proteggimi da ogni male durante la mia vita qui sulla terra e per sempre. Amen.

Pater, Ave, Gloria

«Sacra Famiglia e mio Angelo custode, pregate per me».

Credo

Sui grani grossi:

Dolce Cuore di Gesù, sii il nostro amore. Dolce Cuore di Maria, sii la nostra salvezza. Dolce Cuore di S. Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia.

Sui grani piccoli:

Gesù, Maria, Giuseppe, Vi amo, salvate anime.

Alla fine:

Sacri Cuori uniti di Gesù, Maria e Giuseppe, fate che io Vi ami sempre più.

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I Santi Innocenti

SANTI INNOCENTI MARTIRI

IdM-Buona giornata!

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono (….) Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati prendi con te il bambino e sua madre, e fuggì in Egitto (…) perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo (…) Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi… (Mt 2,11-16)

Così, brevemente, l’Evangelista Matteo ci racconta il tragico avvenimento. Re Erode, che governava il popolo ebraico durante il dominio romano, al tempo della nascita di Gesù, non era un giudeo della casa di Davide ma un discendente di altri popoli entrati a far parte del popolo ebraico con la forza e vassallo dell´impero di Roma. Quando apprese che era nato “il Re dei Giudei” e che degli uomini saggi erano arrivati da Oriente per onorarlo, temette per il suo trono. Fece di tutto per conoscere il luogo di nascita del Messia, interrogò i Magi a lungo, poi li lasciò andare con l´ordine di tornare da lui per riferirgli dove si trovava il neonato. Sappiamo che i Magi non tornarono da lui e fu questo che scatenò la sua furia e ordinò l´uccisione di tutti i maschi dai due anni in giù. Non era nuovo Erode a questi gesti disumani, aveva fatto uccidere il cognato, la suocera e i suoi stessi figli e tutti coloro che sospettava gli volessero sottrarre il trono. Giuseppe, di Erode diceva che era un uomo che dimostrava grande crudeltà verso il prossimo e lo stesso Ottaviano Augusto, suo alleato e protettore, diceva che era meglio essere un suo porco che essere un suo figlio. Non si conosce con precisione quanti furono gli innocenti colpiti dall´ira di Erode, ma il numero non conta; la Chiesa li ricorda fin dal V° secolo come i primi martiri che morirono non solo per Cristo, ma al posto di Cristo. Questi primi martiri, “santi bambini innocenti”, vengono rappresentati, nell´iconografia sacra, nella loro semplicità, mentre giocano presso l´altare di Dio con le corone e i rami di palme.

Il poeta spagnolo Prudenzio scrisse in loro onore un inno che recita così:

Osanniamo i dolci fiori del martirio,
troncati all’alba della loro vita,
ed infranti dal nemico di Cristo,
come boccioli di rosa,
in una turbinosa tempesta (…)”

PREGHIERA AI SANTI INNOCENTI MARTIRI

O Santi Innocenti,
piccoli martiri vicini al Cuore del Padre e a quello di Maria Santissima, asciugate le lacrime dei fanciulli, accarezzate con tenerezza i malati e gli anziani, aiutate gli uomini e le donne ad amare la vita dal momento del concepimento fino all’ultimo respiro.

Per quelle madri e per quei padri che l’hanno rifiutata con l’aborto, ottenete la grazia del perdono di Dio e della pace nel cuore.

Per coloro che calpestano e umiliano i poveri e gli innocenti, intercedete un sincero pentimento e una vera conversione.

Donate sapienza ai governanti 

perché promuovano leggi in favore della vita.

Aiutateci a proteggere la vita sin dal grembo materno; a custodire i bambini perché non perdano la loro innocenza; ad aiutare le famiglie perché accolgano i figli come dono di Dio.

Pregate con noi e per noi perché l’umanità ritrovi l’amore e il rispetto verso i bambini e gli innocenti.

Insegnateci ad amare, accogliere, proteggere e servire sempre quel tesoro prezioso che è la vita!

Santi Innocenti, pregate per noi!

COLLETTA

O Dio, che oggi nei santi Innocenti sei stato glorificato non a parole ma con il martirio, concedi anche a noi di esprimere nella vita la fede che professiamo con le labbra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

PREGHIERA AI SANTI INNOCENTI MARTIRI

O santi Innocenti, primizie della Cattolica Chiesa, che continuamente lodate, e contemplate il Divino Immacolato Agnello, e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo, ottenetemi vi prego una vita innocente, una contrizione perfetta, un dolore immenso dei miei peccati, e una retta e pura intenzione in tutti i miei pensieri, parole ed opere, affinchè mi conservi nella grazia di Dio, e sia poi vostro compagno in quella gloria immortale, che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente. Così sia.

PREGHIERA

Dio, la cui gloria oggi i Martiri Innocenti hanno conseguito non parlando, ma morendo, mortifica in noi tutti i mali e i vizi, affinchè anche la nostra vita confessi nei costumi quella fede che la nostra lingua esalta.

Buona Giornata!

27 Dicembre
San Giovanni
Apostolo ed Evangelista

In mezzo alla Chiesa
gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato
dello spirito di sapienza
e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare
una veste di gloria.
(Cf. Sir 15, 5)

Buona Giornata
dalla Madre Celeste
e Innamorati di Maria